Il mondo della frutta esotica

frutta esotica

A che cosa pensi quando senti parlare di frutta esotica? Quanto conosci questo coloratissimo mondo?

Innanzitutto vediamo che cosa significa frutta “esotica”. La parola esotico si utilizza in riferimento a qualcosa che proviene da altre regioni, che è forestiero, straniero, e spesso in particolare si associa con il tropicale e l’orientale (se penso ad esempio alle aurore boreali in effetti non mi viene da dire che sia un fenomeno “esotico”) anche se in realtà significa semplicemente “non originario di quel luogo”, “importato da zone lontane”1.

Quindi quale sarebbe la frutta esotica? Tecnicamente la banana è esotica, mentre ad esempio la giuggiola in Italia non lo è. Eppure negli Stati Uniti la giuggiola viene considerata a tutti gli effetti esotica, mentre in generale la banana siamo tutti così abituati a vederla ovunque che in pochi la vedono ancora come un frutto esotico.

Da qui sorgono quindi varie sotto-categorie:

– la frutta esotica comune e diffusa in Italia

– la frutta esotica da scoprire

– la frutta italiana che in altri paesi viene percepita come esotica.

Quanti frutti esotici esistono?

Essendo la parola “esotico” così fluida, è difficile da dire quanti sono effettivamente i frutti esotici esistenti nel mondo, perché magari per me è esotico il mango ma in Colombia non lo è assolutamente. Anzi, ce n’erano così tanti nei marciapiedi di Santa Marta che alla fine uno si inventava utilizzi alternativi come succhi e marmellate..

Ma se anche volessimo fare il conteggio di tutti quella che sono per noi, in Italia, frutti esotici, sarebbe comunque molto complesso perché ce ne sono una miriade, un’infinità.. molti non sono in commercio nemmeno nel loro paese di origine, si trovano solo allo stato “selvaggio”.. quindi non mi metterò a sparare numeri a caso e ti avviso subito che l’elenco che farò non sarà esaustivo al 100%, e che sarà sempre aperto a nuove scoperte ed a nuove aggiunte!

Quali frutti esotici si trovano in Italia?

Non tutta la frutta di cui tratterò qui sarà disponibile o reperibile in Italia o nella tua città.

Magari alcuni saranno reperibili su internet o nei mercatini specializzati delle città più grandi a prezzi forse a volte anche proibitivi.

Molta della frutta di cui parlerò ho avuto la fortuna di assaggiarla nei miei viaggi in Asia o Sudamerica, alcuni di questi sono riuscita a trovarli anche in Italia (quasi tutti al Nuovo Mercato Esquilino di Roma).

Il sapore non era sempre lo stesso, ed il costo da noi era chiaramente maggiore. Considera che qualche frutto aveva un prezzo superiore a 20 euro l’uno!

Quali frutti esotici devi assolutamente provare?

Difficile rispondere a questa domanda, ovviamente ognuno di noi ha gusti differenti. Non necessariamente i miei coincideranno con i tuoi, per questo ti invito sempre e comunque a provare di persona e a non farti deviare da opinioni altrui.

Io, ad esempio, ho trovato molto gradevoli la guanabana (non poteva essere diversamente, no? 😉 ), la cirimoia, la maracuya, la carambola.. per dirne alcuni. Altri invece non li ho apprezzati particolarmente, come il physalis (anche se ho scoperto che essiccato migliora molto). Ma i gusti sono gusti e se non ti piaceranno tutti, varrà comunque la pena l’assaggio!

Elenco dei frutti esotici

Vediamo ora un elenco di frutti esotici poco conosciuti in Italia o difficili da trovare

Guanabana (annona muricata, graviola o soursop)

guanabana frutto
Frutto della guanabana

Origine: Sud America e Caraibi 

La guanabana (nome scientifico annona muricata) è un frutto tropicale di grandi dimensioni che cresce principalmente nelle zone tropicali e subtropicali delle Americhe e del Sudest Asiatico. Il frutto ha molti semi – non commestibili – all’interno e la polpa, di colore bianco, viene consumata cruda o utilizzata per preparare succhi o dolci. 

La polpa, molto aromatica, ha un sapore unico, agrodolce, spesso descritto come una combinazione tra ananas e fragola. La consistenza è carnosa e succosa, mentre la buccia – costernata di piccoli spunzoni – è molto sottile.

Si tratta di un frutto dalle molte e conclamate proprietà: tra di queste spiccano le sue virtù antiossidanti, antibatteriche, decongestionanti, antinfiammatorie e molte altre ancora. Secondo alcuni studi aiuterebbe addirittura a sconfiggere il cancro.

Se vuoi saperne di più:

Guanabana: frutto e curiosità

Guanabana: le proprietà

Guanabana: la pianta

Cirimoia (o chirimoya, cherimoya, cirimoia, annona cherimola)

Chirimoya
Chirimoya

Origine: Ecuador e Perù

Come la guanabana, anche la cherimoya appartiene alla famiglia delle annone. È un frutto più piccolo, a forma di cuore, con una buccia verde e squamosa e una polpa dolce e cremosa. Questa consistenza fa sì che il frutto sia molto piacevole quando è fresco.

Viene spesso venduto ancora acerbo, in questi casi per consumarlo è necessario attendere che si ammorbidisca un po’ e che la buccia cominci a scurirsi. Lo si può poi mangiare tagliandolo a metà e poi prendendone la polpa con un cucchiaino, evitando i semi.

Che sapore ha la chirimoia? I pareri sono molti e diversi. Forse la descrizione più comune è quella di un incrocio tra banana e ananas, ma c’è anche chi lo definisce simile a quello di una pera molto cremosa con note floreali e tropicali simili al litchi. 

Puoi trovare molte altre informazioni sulla chirimoya in questo articolo:

Chirimoya: frutto e proprietà

Frutto della passione (maracuya, passion fruit o liliko’i)

Maracuja
Maracuya – Frutto della Passione

Origine: regioni sud tropicali del Sud America (probabilmente Brasile, Paraguay o Venezuela). Ora viene coltivato soprattutto in Colombia, Brasile ed Ecuador ma la coltivazione ha preso piede anche in Africa, in India ed in Australia

Il frutto della passione, altrimenti noto come maracuya in America del Sud e Liliko’i nelle isole Hawaii, è un tipo di frutto tropicale che ha un guscio esterno duro viola, giallo o rossastro, con una polpa dorata gelatinosa che ricopre numerosi semi.

I semi del frutto della passione sono croccanti e commestibili, e vengono solitamente mangiati insieme al loro rivestimento.

Il maracuya cresce su bellissime piante fiorite simili alle viti. Il frutto varia di dimensione in base alla varietà, il passion fruit viola ha le dimensioni di una piccola pallina da tennis oblunga, mentre le varietà gialla e rossastra sono grandi di almeno il doppio. Inoltre la buccia del frutto viola è molto più sottile, mentre le altre varietà hanno una buccia molto più spessa.

Contrariamente a quello che uno potrebbe immaginare, è quando il frutto diventa raggrinzito che diventa particolarmente gustoso e smussa di un po’ l’intensa acidità che lo caratterizza.

Per mangiarlo taglialo a metà e raccogli la polpa ed i semi.

Lucuma

Origine: Perù

La lucuma, quando è matura, ha la buccia verde e la polpa giallo-arancione, quasi dorata (non a caso veniva chiamato “oro degli Inca”). Per consumarla, così come per il maracuya, deve essere leggermente raggrinzita esternamente.

La consistenza è molto particolare, cremosa e farinosa, quasi come un incrocio tra avocado hass e patata, ed il sapore è molto dolce e gradevole – simile a quello di una caramella mou – per questo viene utilizzato nella preparazione numerosi dolci e ricette, e, nella sua forma polverizzata, come sostituto salutare dello zucchero. Infatti il suo indice glicemico è relativamente basso, e contiene fibre – raramente presenti nei dolcificanti. Inoltre è un frutto ricco di nutrienti, in particolare carotenoidi.

Soprattutto in Perù e molto comune trovare la lucuma in torte, creme, pasticcini, budini, gelati ed altri tipi di dolci. 

Per saperne di più:

Lucuma: frutto, pianta e proprietàOpens in a new tab.

Lucuma: ricette in cucinaOpens in a new tab.

Durian

Durian Fruit
Durian

Origine: Borneo e Sumatra

Il durian è un frutto dalla buccia spinosa dove all’interno si cela un frutto morbido e cremoso con un aroma estremamente intenso, talmente forte da risultare perfino opprimente. L’odore del frutto è talmente penetrante che spesso si sente anche quando il guscio è intatto e per questa ragione è stato persino bandito da alcune linee di trasporto pubblico nel Sudest Asiatico – regione in cui il durian è molto popolare e dove viene considerato “il re dei frutti”.

Il sapore e l’odore del durian sono difficili da descrivere e per descriverli sono stati fatti i paragoni più assurdi ed impensabili: alcuni parlano di sapore di “cipolle mollicce marce” – una descrizione non molto allettante, ma, nonostante ciò, sono tantissimi gli appassionati di questo frutto. Uno tra questi è stato il famoso cuoco, scrittore e gastronomo Anthony Bourdain. Nonostante fosse un fan del frutto, la sua descrizione era: “Dopo averlo mangiato, il tuo alito puzzerà come se avessi baciato tua nonna morta”.

Per approfondire e conoscere meglio il Durian:

Durian: frutto e proprietà

Carambola (o star fruit)

Carambola

Origine: sud-est asiatico 

Questo curioso frutto si gusta al meglio fresco e viene spesso impiegato come guarnizione per piatti di frutta esotica, macedonia, cocktail e frullati per via del suo aspetto peculiare non immediatamente percettibile osservandolo intero: quando si taglia invece si nota subito come le sue creste distintive, che scendono sui lati, formano sezioni a forma di stella a cinque punte (anche se in alcuni casi i frutti possono avere una forma leggermente diversa).

Il sapore della carambola può essere descritto come delicato, dolce e leggermente acidulo, difficile da paragonare ad altra frutta: potrei dirti che è come un misto tra alcuni tipi di mele, pere, uva ed altra frutta citrica. La polpa è succosa e croccante ed anche la buccia è commestibile. 

Il gusto può comunque variare considerevolmente da un frutto all’altro. I frutti maturi possono essere consumati crudi (nella loro interezza o, se si preferisce, sbucciandoli), mentre i frutti acerbi vengono talvolta utilizzati in cucina.

La carambola (o starfruit) è un tipo di frutto tropicale che sta rapidamente diventando popolare in molti paesi del mondo. 

Feijoa (o guaiava de Brasil)

Feijoa

Origine: Sud America 

La feijoa cresce su un bellissimo albero con fiori rosa commestibili. Il frutto cresce fino a circa 7-8 cm di lunghezza. 

Anche se sembra resistente, si può danneggiare facilmente, quindi deve essere maneggiato con cura.

Il frutto si mangia tagliandolo a metà e scavandolo con un cucchiaino. La polpa ha un sapore agridolce, floreale, tropicale e leggermente piccante con aromi di menta, ananas e mela, ricorda un po’ anche il kiwi.

Grazie a questo suo gusto complesso, si presta particolarmente bene alla preparazione di frullati.

I paesi dove viene maggiormente coltivato questo frutto sono la Colombia e la Nuova Zelanda.

Jackfruit

Jackfruit
Jackfruit

Origine: montagne Western Ghats dell’India o foreste pluviali di Filippine, Indonesia e Malesia o Sri Lanka

Il jackfruit è il più grande frutto da albero al mondo, un esemplare può arrivare a pesare fino a mezzo quintale. Viene considerato sacro nel sud dell’India ed è il frutto simbolo del Bangladesh.

Il sapore del jackfruit maturo è dolce, alcuni lo paragonano ad un tipo di gomma da masticare fruttata, altri lo associano ad un mix tra mela e banana, o mango e pera: è comunque un sapore complesso. Viene consumato sia fresco che in ricette di dolci e dessert.

Invece il jackfruit acerbo viene esclusivamente utilizzato in cucina, come sostituto della carne e del pollo, o come parte di alcuni “curries”: infatti il suo sapore è neutro ed assimila quello delle spezie con le quali viene condito, mentre la sua consistenza e fibrosa.

Il frutto è ricco di vitamine B, C, potassio e fibre, mentre i semi – anch’essi commestibili – sono ricchi di proteine.

Gac (o baby jackfruit)

Gac o Baby Jackfruit

Origine: Vietnam

Il gac è un piccolo frutto che cresce sulle viti, originario del Vietnam. Visto acerbo può assomigliare ad un piccolo jackfruit, ma in realtà non ha nulla in comune con quest’ultimo. Il brevissimo nome con cui è noto – “gac” – contrasta curiosamente con la lunghezza del suo nome botanico momordica cochinchinensis (la cocincina è una regione situata nella zona meridionale del Vietnam, da cui proviene questo frutto).

Il sapore del gac è poco pronunciato, blando, e poco dolce – comparabile al cetriolo o alla cucurbita – e la sua consistenza è simile a quella dell’avocado, per alcuni anche il sapore è paragonabile all’avocado. La polpa è difficile da separare dai semi, ed è di colore rosso intenso – infatti, quando matura, il gac diventa rosso anche fuori.

In Vietnam viene preparato un piatto tipico per capodanno – il xoi gac – che prevede la cottura della polpa e dei semi nel riso, ottenendo un riso color rosso brillante.

Ricchissimo soprattutto in carotene e licopene, ma anche in molti altri fitonutrienti, il gac è molto utilizzato nella produzione di integratori alimentari.

Physalis Peruviana (o aguaymanto, golden berry, uchuva)

Physalis

Origine: Perù

La physalis peruviana appartiene alla famiglia delle solanaceae (la stessa di patate, pomodori, peperoni..), ed effettivamente il frutto assomiglia ad un pomodorino cherry color dorato ricoperto da un sottile guscio dall’aspetto quasi cartaceo.

Oltre alla physalis peruviana esistono moltissime altre specie di physalis – tra le 75 e le 90 – e non tutte sono commestibili: alcune si prestano particolarmente ad essere utilizzate come ornamento e vengono utilizzate come piante decorative. Un’altra specie piuttosto conosciuta di physalis è la physalis alkekengi, originaria dell’Asia e conosciuta anche come “lanterna cinese”.

Il gusto della physalis peruviana – meglio nota nel suo paese di provenienza come “aguaymanto” – è agridolce tendente all’acido, alcune persone lo paragonano ad un attraente incrocio tra pomodoro ed ananas. Essiccati, questi frutti risaltano una maggiore dolcezza e vengono spesso venduti come snack, talvolta ricoperti di cioccolato. Vengono inoltre utilizzati nella preparazione di marmellate, dolci e cocktail.

Litchi (o ciliegia cinese)

Litchi
Litchi

Origine: Cina

Il litchi chinensis è un frutto di antichissima origine, infatti alcuni documenti non ufficiali suggeriscono che questa pianta già veniva coltivata nel 2000 a.C., ma fa la sua apparizione in occidente solo nel 1782. Anche se la chinensis è l’unica specie del genere litchi, esistono tre sottospecie: chinensis chinensis, chinensis philippinensis, chinensis javensis.

La scorza esterna del frutto non è commestibile, ma si rimuove facilmente. La polpa è bianca, traslucida e gelatinosa, dal sapore dolce associabile all’uva moscato e dall’aroma floreale associabile alla rosa.

Popolarissimo nei paesi asiatici, viene consumato sia fresco che in preparazioni dolciarie e cocktail e vanta tradizionalmente numerose proprietà tra cui quelle antibatteriche, diuretiche ed analgesiche.

Inoltre, in Cina viene donato ad inizio anno – durante il capodanno cinese – come portafortuna: è considerato infatti un frutto di buon auspicio.

Pitaya (o dragon fruit o frutto del drago)

pitaya - dragon fruit
Pitaya o Dragon Fruit

Origine: Messico, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Costa Rica e zone settentrionali del Sudamerica

Originario delle Americhe, oggi il dragon fruit è diffusissimo anche nei paesi del Sud-est Asiatico e viene coltivato in svariate altre zone del mondo tra cui India, Hawaii, Israele e Cipro – soprattutto per l’apprezzatissimo aspetto e per le sue proprietà nutritive – tra cui spiccano quelle antiossidanti.

Questa pianta è un cactus e viene anche chiamato “regina delle notte” per via della fioritura che avviene per l’appunto di notte. I fiori, bianco-verdastri, emanano un forte profumo dolce e vanigliato. Il sapore del frutto è invece molto blando: può definirsi come dolciastro, acquoso e rinfrescante, con punte quasi impercettibili di acidità, e nel complesso molto delicato.

Esistono due varietà di pitaya: la stenocereus e la selenicereus. La prima, poco conosciuta fuori dalle Americhe, ha un sapore più forte ed acido rispetto all’altra, ed esteticamente assomiglia più a un fico d’India. La pitaya selenicereus invece, è quella maggiormente conosciuta e piantata nel mondo, e ne esistono tre tipi: rosa con polpa bianca (selenicereus undatus) – la più popolare in assoluto – , rosa con polpa rosa (selenicereus costaricensis) e gialla con polpa bianca (selenicereus megalanthus). In tutti i casi la polpa della pitaya ricorda nella consistenza e nell’aspetto (ma non nel colore) quella del kiwi, anche per la somiglianza con i semi.

Açaí

Acai

Origine: Amazzonia orientale

Le bacche di açaí assomigliano esteticamente a dei mirtilli, ma crescono su palme alte e snelle, che possono arrivare anche oltre i 25 metri di altezza.

Il sapore di questi frutti è molto difficile da definire: è stato descritto da alcuni come leggermente aspro e terroso, con note di lampone e melograno. Altri descrivono il gusto dell’açaí come un incrocio tra mora o lampone e cioccolato fondente. Il sapore di cioccolato può essere dovuto ai polifenoli, che sono presenti sia nelle bacche di açaí che nei semi di cacao. La consistenza è granulosa, ma quando vengono rese puré per essere consumate nella loro presentazione più popolare – le cosiddette “açaí bowls – spesso accompagnate da granola, latte in polvere, fragole, banane e latte condensato (questa è la combinazione più popolare in Brasile) assumono una consistenza simile al sorbetto o al gelato.

Le bacche di açaí (pronunciato asaì) sono state a lungo un’importante fonte di cibo e vitamine per le popolazioni indigene dell’Amazzonia: sono infatti molto ricche di antiossidanti e sono spesso utilizzate per le loro proprietà medicinali.

Bibliografia

1https://www.treccani.it/vocabolario/esotico/

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